Appuntamento alla trattoria del signor Giulio, dove abbiamo già cambiato molti eurini in bolivares e mangiato un'ottima pizza, per un caffè espresso e per incontrare Luìs, l'amico tassinaro, che ci accompagnerà al villaggio di Piacoa a bordo del suo Fiestino, che per fargli il pieno di benzina, ci dice, spende circa 3 euro!!! Qui in Venezuela la benzina costa meno dell'acqua, ma molto molto meno!! Diciamo che se non facesse male converrebbe bere la gasolina al posto dell'acqua per risparmiare... Viaggiamo per quasi due ore chiacchiarando con questo simpatico personaggio, attraversando tutta la città di Puerto Ordaz, la contigua San Felix e una cifra di barrios periferici.
Appena finisce il paesaggio cittadino la strada diventa una lingua d'asfalto attraverso la fitta foresta a margine del rio Orinoco, interrotta soltanto da minuscoli villaggi fatti di lamiera e pali di legno, galline e ragazzini che giocano per la strada in mutande.
Arriviamo a Piacoa verso le 8 e 30 del mattino. Abbiamo appuntamento con la signora Ninoska, che ci raggiunge alla posada la Montana, presa come punto di riferimento, e ci conduce al campamento gestito da lei e da suo marito Roger, un francese trapiantato nel delta dell'Orinoco da circa 40 anni.
Dopo aver conosciuto Roger, che ci spiega come è fatto il delta (si tratta di un'area grande più o meno come il Belgio fatta di grandi e piccoli canali. I grandi arrivano a una larghezza di circa 8 km e sono 36, mentre i più piccoli sono circa 2000).
In mattinata iniziamo subito a esplorare una piccola parte di questa immensa distesa d'acqua e foresta a bordo di una piccola lancia pilotata dall'aiutante di Roger, un ragazzetto di 18 anni, che compie gli anni nel mio stesso giorno (Daniele) cioè il 28 agosto, e che si fa chiamare Negro.
Lasciamo il villaggio di Piacoa per addentrarci in un canale e subito rimaniamo stupiti ed estasiati dalla vista che ci troviamo davanti: qui non c'è ombra di "civilizzazione" per migliaia di chilometri quadrati e gli alberi e gli animali la fanno da padrone.
Cominciamo subito ad avvistare aquile pescatrici, falchi, cormorani e aironi e ci fermiamo dopo una mezz'ora di navigazione in un punto dove si possono incontrare i delfini rosa e le tonine (delfini grigi).
Lo spettacolo offerto dai delfini è a dir poco entusiasmante, nell'arco di dieci minuti ci troviamo circondati da questi animali che cominciano a saltare fuori dall'acqua incuriositi dalla nostra presenza.
Proseguiamo il giro addentrandoci in un canale più piccolo dove incontriamo altri uccelli, su tutti un animale molto particolare: anche essendo dotato di ali come tutti gli altri uccelli e sebbene sia in grado di volare, questa bestia preferisce arrampicarsi sugli alberi utilizzando gli artigli che possiede sui "gomiti".
Il paesaggio è davvero spettacolare: acqua, alberi e affioramenti rocciosi si susseguono senza sosta.
Rientriamo a Piacoa per l'almuerzo dopo aver fatto un riposino proprio nei pressi di una roccia gigantesca che esce fuori dall'acqua imponente.
All'ora di pranzo troviamo ancora un'altra sorpresa: la signora Ninoska cucina divinamente!
Torniamo in acqua nel pomeriggio con il Negro e anche Roger, che passando all'azione diretta ricorda molto da vicino il Mr. Crocodile Dundee dei film, anche nell'abbigliamento!!
Anche la gita pomeridiana si rivela molto interessante, ci fermiamo a guardare un gruppo di scimmie dal pelo rosso che passa da un albero all'altro facendo attenzione a non cadere in acqua nonostante il Negro le prenda in giro dalla barca, e poi andiamo a vedere il punto dove il rio Orinoco cessa di essere un fiume e va a formare appunto il delta. Questo punto è davvero spettacolare, segnato da una roccia enorme sulla quale attracchiamo per scendere con i piedi "per terra". Tutto intorno soltanto acqua, e il fiume è talmente grande che sembra di essere in mare. Addirittura ci sono onde di continuo per la tempesta che si sta preparando...
Torniamo al campamento che è quasi buio, il cielo è nero e carico di pioggia e l'atmosfera si è fatta apocalittica...
La notte in questi luoghi è buia come la pece e per di più manca la corrente elettrica da una settimana, provate a immaginare un buio talmente buio che non vi permette vedere il proprio naso! Le stelle che si riescono a vedere sono impressionanti, mai visto uno spettacolo così... e facendo attenzione si riesce ad ammirare anche la Via Lattea!
Giusto il tempo di fare un giro con le torcie elettriche per contare i caimani sparsi tutt'intorno e via a nanna!
Nella notte si sentono soltanto i versi degli insetti. Fino a che, all'improvviso, cominciano a gridare le scimmie urlatrici! E' una senzazione indescrivibile, da pelle d'oca, svegliarsi nel cuore della notte e ascoltare in lontananza questi urli fortissimi che si rincorrono e fanno eco l'uno con l'altro...
Il giorno seguente sveglia presto, facciamo conoscenza con gli animali domestici del campamento (pappagalli e una specie di gufo stranissimo che scava tane sotterranee e ci vive dentro!) e di nuovo in barca con Roger e il Negro. Ce ne andiamo al Cano Grande, il più grande dei canali del delta (8 km di larghezza!!!) passando per un minuscolo villaggio chiamato Santa Catalina, il primo che incontriamo in almeno due ore di navigazione, dove assaggiamo una prelibatezza tipica: la tetta! Si tratta di un ghiacciolo fatto dentro una busta di plastica che si taglia in punta e si succhia proprio come una tetta, al gusto, molto particolare e a sentir Roger anche piuttosto raro perchè esistono pochi esemplari, di tamarindo! Una cosa spettacolare!
Attraversiamo anche una prateria galleggiante, una zona paludosa in cui sembra di poter scendere a terra tanto è fitta la vegetazione, ma se provi a metterci un piede ti ritrovi dentro l'acqua perchè di terra non c'è n'è proprio!
Prima di rientrare ci fermiamo ad ammirare la pianta più antica della zona, un albero di circa 300 anni che non entra nell'inquadratura della macchina fotografica tanto è grande e facciamo in tempo a prendere così tanta acqua che ci troviamo completamente inzuppati da testa a piedi e dobbiamo fermarci un attimo a strizzare i vestiti!
Per ultimo, dopo aver incontrato ancora altri animali (martin pescatore, aquila nera, airone, colibrì, scimmia cappuccino, picchio testarossa, corvo e non so quali altri...) ci fermiamo a sentire il profumo di un fiore bellissimo il cui albero produce dei frutti chiamati palle di cannone, vi lasciamo immaginare il perchè!
Torniamo ancora al campamento per un ultimo pasto in compagnia di Ninoska, che ci spiega le problematiche che esistevano fino a qualche mese fa con la guardia nacional lungo la strada per Santa Elena de Uairen, praticamente derubavano tutti i turisti di passaggio, e poi chiama un suo amico per accertarsi del miglioramento della situazione, sembra infatti che ci sia stato un profondo giro di vite per debellare questa mafietta...
Arriva a riprenderci Luìs, con il quale trascorriamo un fantastico pomeriggio in macchina, chiacchierando del Venezuela e fermandoci per una sosta ai Castillos de Guayana e poi alla diga di Puerto Ordaz, enorme, che da sola produce almeno la metà dell'energia consumata in tutto il paese.
Luìs si rivela un grande, portandoci a fare questi giri e dedicandoci tutto il pomeriggio senza farsi pagare se non la normale corsa in taxi.
Ci facciamo lasciare al terminal terreste, dove decidiamo in extremis di andare a Ciudad Bolivar anzichè Santa Elena, un pò per paura della guardia nacional, un pò per evitarci queste dodici ore di autobus dopo due giorni entusiasmanti ma anche molto stancanti.
Ormai è buio e la giornata volge al termine, siamo distrutti e bagnati ma anche molto felici e soddisfatti!
Insieme al mitico Giulio nella sua trattoria |
Potreste mai immaginare che queste piante bianche sono parassite? |
Affioramenti rocciosi nei canali |
Roger Mr. Crocodile Dundee Ruffenhach e il suo aiutante El Negro |
Picchio testarossa all'azione |
Daniele e Negro all'inizio del Delta |
Giuliano e Negro. Qui il rio Orinoco si divide in circa 2000 canali minori |
Juanito e Juanita |
Amanecer dal campamento |
Pacaro rojo tra gli alberi |
Breve sosta al villaggio di Santa Catalina |
Santa Catalina |
Paesaggio lagunare |
Sotto tutta quell'erba c'è solo acqua! |
Flor |
Fiore profumato |
Palla di cannone |
che spettacolo!!!
RispondiEliminaSorry, I don't speak Italian. I would like to know if you slept in posada La montana and if you liked it and met Rita & Leo.
RispondiEliminaAdriana
Hallo Adriana! We were in a lodge near La Montana, because it was closed! In La Montana we met with the guide and looked the posada, it looks nice, but i cannot tell you more!
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