Giorno 4 - Esplorando Roraima
Finalmente possiamo esplorare la vetta! Sveglia molto presto e subito in cammino per la prima tappa della giornata alla parte nord del Roraima, che guarda alla Guyana, da dove potremo affacciarci sulla distesa sottostante, nella zona chiamata Abismo. Per arrivarci attraversiamo ancora il territorio aspro e nero del tepui e mi viene in mente che il paragone più calzante che mi viene in mente è con la terra di Mordor, camminare quassù ti fa sentire come Frodo e Sam che scalano il Monte Fato...
Tra le roccie scure scorrono dei ruscelli, tra le spaccature crescono piante carnivore e piccoli arbusti, ogni tanto si cammina sui cristalli che formano sentieri magici...
Dall'abisso la vista è straordinaria: le pareti verticale del Roraima cadono in basso per centinaia di metri, le pendici coperte di boschi si nutrono delle innumerevoli cascate che precipitano fragorose dalla vetta e lo sguardo spazia lontano per chilometri e chilometri.
Pochi altri chilometri e ci fermiamo alla Ventana, che si apre di fronte al dirimpettaio tepui Kukenan, che si staglia davanti a noi dall'altro lato del canalone attraversato dalle nuvole.
Che dire, anche da qua la vista è mozzafiato...
Torniamo al nostro hotel per una breve colazione e poi di nuovo a camminare fra canyon, labirinti di pietra, formazioni che ricordano una volta Fidel Castro, un'altra una tartaruga, un'altra ancora un volto di donna... fino a raggiungere il Pozo Escondido, una cascatella che funge da doccia (fredda!) e una valle disseminata di cristalli scintillanti.
Riserviamo per il pomeriggio l'ascesa a Highest Point, il punto più alto del tepui. Inutile dire che anche da qui il panorama è suggestivo e spettacolare: da una parte l'altopiano del Roraima, dall'altra tutta la Gran Sabana ai nostri piedi. E quando cominciano a salire le nuvole e il sole le rende dorate il paesaggio diventa surrealmente suggestivo.
Vi lasciamo con queste foto immaginare la spettacolarità mistica del Roraima, anche se una capatina quassù la consigliamo caldamente per vedere con i propri occhi questo "pezzo di Luna" precipitato sulla terra!
Buenos dias! |
Alba sulla laguna |
Bromelia |
Avvicinamento a el abismo |
La parete settentrionale del tepui. Di fronte gli altopiani guianesi |
Acqua! |
Piante carnivore |
El abismo |
Cristales |
Fidel Castro |
Ancora piante carnivore |
El pozo escondido |
Highest point |
Roraima dal punto più alto |
Grazie Frank! |
Distesa di nuvole |
Giorno 5 - Dalla cima al campamento del rio Tek
Dopo aver riposato l'ultima notte sulla cima (e improvvisato una piccola discoteca con il lettore mp3 e una lampadina...) ci svegliamo tutti stanchi e soddisfatti perchè bisogna tornare giù, tornare alla civiltà...
Il percorso è lungo e decisamente impegnativo, soprattutto perchè bisogna scendere e le ginocchia chiedono pietà a ogni passo!
Ci imbarchiamo però con un pò di buona volontà e giù per le pendici del monte, sosta per rifocillarci al campo base e poi via, tutta una tirata fino al campamento del rio Tek, in modo da guadare i due fiumi prima di sera e trovarci l'indomani in buona posizione di partenza per tornare a Santa Elena.
Il Roraima si fa sempre più piccolo dietro di noi...
Stavolta, a differenza dell'andata, non incontriamo una giornata uggiosa ma c'è un sole battente a picco sulle nostre teste che rende il cammino decisamente duro. Però ci mettiamo in testa al gruppo io, Giuliano e Toshi (Frank si sente male anche oggi, s'è beccato un raffreddore coi fiocchi a forza di dormire in amaca all'aperto... avoja a dirgli "Frank perchè non dormi in tenda che lì ti fa male?") e quando arriviamo al Rio Tek abbiamo un bel vantaggio sul resto dei nostri compagni, il che ci consente un bel bagno rinfrescante nelle acque impetuose del fiume, bagno che ci riporta un pò di energie e "voglia di vivere"!
Passiamo la notte qui, naturalmente dormendo come sassi...
Un ultimo sguardo al nostro hotel |
La Gran Sabana ai nostri piedi |
Hasta luego Roraima |
Giorno 6 - Dal campamento Tek a Paraitepui e rientro a Ciudad Bolivar
E arriva l'ultimo giorno, che si presenta con un'alba a dir poco spettacolare...
Un giro veloce per il campamento, nei pressi del quale vive una famiglia indigena che a volte vende refrescos, coltiva manghi e alleva galline in mezzo agli immancabili cani che scorrazzano con la coda tra le gambe, e dopo la colazione affrontiamo l'ultima tappa.
Inutile dire ormai le gambe vanno da sole, i muscoli sono duri e ogni goccia di sudore è più pesante, però ci siamo quasi e praticamente senza fermarci mai (perchè se ti fermi in queste situazioni ti si bloccano le articolazioni e il corpo si rifiuta di ripartire) arriviamo alla spicciolata a Paraitepui, dove ci aspetta il 4x4 per tornare a Santa Elena de Uairen, non prima però di farci perquisire gli zaini dal guardiaparco in cerca di cristalli trafugati dal tepui, peccato però che controlla solo gli zaini e non le saccoccie dei camminatori... e così il Roraima si svuota piano piano delle sue pietre...
Torniamo a Santa Elena solo per aspettare il bus della sera che ci riporterà indietro a Ciudad Bolivar, approfittando della doccia gentilmente concessaci da Toshi nella sua camera per toglierci di dosso puzza e scorie.
Prendiamo il bus notturno insieme all'ormai amico Frank, ai suoi figli e Alexi, il russo impazzito, che non fa in tempo ad arrivare a Bolivar che subito riparte per il Salto Angel!
Il viaggio notturno per fortuna procede tranquillamente senza troppe soste dalla guardia nacional e riusciamo ad arrivare a Ciudad Bolivar verso le 5, giusto in tempo per farci dare un passaggio da Carlos alla posada e andarci a fare un paio d'ore di sonno...
Morale della favola: per riprenderci siamo rimasti tre giorni a Ciudad Bolivar uscendo dalla posada solo per andare a mangiare...
Questi tre giorni però ci hanno consentito di incontrare di nuovo Toni, che ci fece da guida a Canaima, in una polleria che più economica non si può, e soprattutto Frank, che ci viene a salutare alla posada trovando come regalo da parte nostra una maglietta della Roma!
Alba |
I nostri vicini |
Piccoli scalatori crescono! |
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